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Appena il peperoncino entra in contatto con la lingua, le sue molecole aggrediscono le papille gustative. E i neuroni irritati urlano al cervello: "Bruciore!". In particolare, la colpa è della capsaicina, cioè proprio della sostanza che rende il peperoncino piccante: è questa, infatti, ad attivare la proteina VRL-1, che ha appunto il compito di avvisare il cervello che la temperatura in quella determinata zona ha superato i 50°C.
Se il corpo ha l’impressione che la temperatura si stia alzando terribilmente in una certa parte, mette subito in atto la sua prima tecnica di raffreddamento: apre i pori della pelle e inumidisce l’epidermide con il sudore, facendo anche dilatare i vasi sanguigni vicini alla superficie. Lo scopo del tutto è semplice: far arrivare più sangue possibile (ecco perché diventi rosso!) nelle zone sottostanti la pelle appena rinfrescata, così da ridurre la sua temperatura “per contatto”, attraverso un sistema di raffreddamento naturale.
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Stai ancora decidendo se buttare giù il boccone piccante o sputarlo, e la capsaicina già risale verso occhi e naso, che per tamponare l’irritazione aumentano il loro tasso di umidità. Effetti: naso che cola e lacrime agli occhi. Puoi migliorare la situazione mettendoti in bocca un pezzettino di pane, che "gratta via" dalle mucose la capsaicina, frenando così le reazioni "anti-incendio" messe in atto dall'organismo.
Quando finalmente riesci a ingoiare quel boccone piccante, è il tuo apparato digestivo a venire messo a dura prova: "I cibi piccanti possono danneggiare le mucose che rivestono lo stomaco, e comunque stimolano sempre la produzione di acidi", spiega la dottoressa Zenia Pirone, gastroenterologa a Milano.
Il tuo stomaco non è in grado di digerire la capsaicina, che così prosegue la sua discesa come un fiume di lava... giungendo intatta fino all’uscita, dove irrita il tuo apparato di espulsione e stimola i recettori nervosi del dolore. Curiosità: ad alte dosi li stimolerebbe tanto da “anestetizzarli” e bloccare la trasmissione dei segnali di dolore, motivo per cui è usata nelle creme antidolorifiche.
Dopo aver mangiato un piatto con il peperoncino, mangia un po' di formaggio o una coppetta di gelato: grassi e caseina si attaccano infatti alle molecole del peperoncino, rendendole inoffensive.
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